Marco ha finito di leggere Ecologie native di Emanuela Borgnino

Ecologie native di Emanuela Borgnino
Per l'ecologia nativa hawaiana, ogni espressione della natura - il collettivo non umano costituito dall'atmosfera e dai suoi agenti, dall'acqua …
Truth is a matter of the imagination.
Aggiungo i romanzi da sempre, i saggi dal 2024. Non aggiungo fumetti e libri d'arte (coffetable books).
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Completato! Marco ha letto 12 di 12 libri.
Per l'ecologia nativa hawaiana, ogni espressione della natura - il collettivo non umano costituito dall'atmosfera e dai suoi agenti, dall'acqua …
Un'acuta etnografia sulle relazioni che si instaurano intorno al matsutake, un fungo che cresce molto bene in ambienti perturbati dall'uomo, come le foreste abbandonate dai taglialegna. Un bene di lusso per i giapponesi, che lo trattano come un regalo ambito. Raccolto da diversi gruppi marginali (immigrati del sudest asiatico e veterani americani fra tutti) ai margini delle foreste nazionali e venduto a chi poi si occupa della logistica internazionale. Uno strano percorso che mostra come il capitalismo, per creare valore, si basi sulla spoliazione di sistemi esterni a se stesso. Un entità che nasce come status di libertà, viene tradotto in merce nella compravendita e ritorna un regalo alla fine della propria traiettoria.
L'efficace racconto del fungo perde un po' di mordente nel corso del saggio e sfocia in un entusiasmo incondizionato verso il regno dei funghi, lasciando andare in secondo piano la storicità e la realtà politica delle vite …
Un'acuta etnografia sulle relazioni che si instaurano intorno al matsutake, un fungo che cresce molto bene in ambienti perturbati dall'uomo, come le foreste abbandonate dai taglialegna. Un bene di lusso per i giapponesi, che lo trattano come un regalo ambito. Raccolto da diversi gruppi marginali (immigrati del sudest asiatico e veterani americani fra tutti) ai margini delle foreste nazionali e venduto a chi poi si occupa della logistica internazionale. Uno strano percorso che mostra come il capitalismo, per creare valore, si basi sulla spoliazione di sistemi esterni a se stesso. Un entità che nasce come status di libertà, viene tradotto in merce nella compravendita e ritorna un regalo alla fine della propria traiettoria.
L'efficace racconto del fungo perde un po' di mordente nel corso del saggio e sfocia in un entusiasmo incondizionato verso il regno dei funghi, lasciando andare in secondo piano la storicità e la realtà politica delle vite precarie che racconta.
Resta un lavoro lodevole, interdisciplinare, multiprospettico, scritto veramente bene, e che riesce a raccontare l'assemblaggio più-che-umano che è il mondo in cui siamo inseriti tutti.
@sans_serif_girl@eldritch.cafe @caosorganizzato Questo libro parla tanto dei funghi ma anche per parlare di altro (lavoro, vita precaria, economia globale, storie personali). Lei è molto brava a scrivere e la parte più interessante, per me, è il nuovo metodo che promuove per fare ricerca. Più che sul matsutake, di cui parla abbondantemente anche dal punto di vista biologico, è un saggio sulle relazioni -- umane, non-umane e più-che-umane -- che girano intorno al matsutake.
Dall'inizio alla fine scrive come se fosse un tassello di un movimento più ampio, e per questo sceglie anche di non dare una struttura troppo fissa e evita anche una conclusione reale. Forse anche per questo può essere deludente.
Al netto di alcuni limiti (che condivido con quelli riscontrati da Alunni, antropologo italiano, nella sua recensione sul Tascabile www.iltascabile.com/scienze/fungo-tsing/) è un libro molto fertile e che consiglierei senza troppe remore.
I roghi, le alluvioni, l'aria intossicata, le estinzioni di massa, la pandemia. L'emergenza climatica ci sta abituando a disastri ecologici …
"A poetic and remarkably fertile exploration of the relationship between human beings and the natural environment."—Pankaj Mishra, The Guardian "I'm …
What a rare mushroom can teach us about sustaining life on a fragile planet
Matsutake is the most valuable mushroom …
Il saggio usa la lente del "lavoro" per analizzare la storia umana. Le forme di vita si caratterizzano dalle forme di non-vita in quanto lavorano, ovvero spendono energia per crescere e consumare ancora più energia. Noi, però, oggi pensiamo al lavoro in altri termini. Viviamo nel paradosso che, nonostante la ricchezza nel mondo sia ai massimi storici, anche il tempo che passiamo a lavorare lo è. Eppure, per il 95% della nostra storia non abbiamo dato tanta importanza al lavoro e lo facevamo in misura molto ridotta. La nostra economia ha l'obiettivo di risolvere il problema di avere bisogni infiniti a cui far fronte con risorse finite. Avere bisogni infiniti però non è una condizione universale, bensì dovuta alla stessa economia che vuole soddisfarli.
Un libro che inverte molti modi di pensare e che evidenzia sia pregi che difetti del lavoro e della nostra relazione con esso. Il tutto con …
Il saggio usa la lente del "lavoro" per analizzare la storia umana. Le forme di vita si caratterizzano dalle forme di non-vita in quanto lavorano, ovvero spendono energia per crescere e consumare ancora più energia. Noi, però, oggi pensiamo al lavoro in altri termini. Viviamo nel paradosso che, nonostante la ricchezza nel mondo sia ai massimi storici, anche il tempo che passiamo a lavorare lo è. Eppure, per il 95% della nostra storia non abbiamo dato tanta importanza al lavoro e lo facevamo in misura molto ridotta. La nostra economia ha l'obiettivo di risolvere il problema di avere bisogni infiniti a cui far fronte con risorse finite. Avere bisogni infiniti però non è una condizione universale, bensì dovuta alla stessa economia che vuole soddisfarli.
Un libro che inverte molti modi di pensare e che evidenzia sia pregi che difetti del lavoro e della nostra relazione con esso. Il tutto con una prosa chiara, avvincente e che non manca della necessaria ironia.
Una lunga disamina dell'antropologia politica e di come funziona il "potere". Sia un'analisi storica sulle implicazioni delle relazioni di potere che un compendio del dibattito su come il sapere accademico possa influenzare ed essere influenzato dalle stesse.
La mia lezione preferita, che vale anche al di fuori del discorso politico o di ricerca: "We should do our utmost to think about the implications of what we do before we do it"
In questo saggio c'è un'attenta riflessione sulle sovrapposizioni fra turismo e migrazione; fenomeni spesso considerati opposti, simboli della dicotomia "Primo" e "Terzo mondo". Con uno sguardo più attent, il turismo si rivela strettamente legato, e soprattutto alimentato, dalle migrazioni. Con uno stile personale, chiaro e estremamente piacevole, Vietti parla dell'Albania e dei suoi abitanti per evidenziarne la storia secolare di mobilità e rivelare il carattere migratorio che hanno di conseguenza anche le loro identità. Un caso emblematico per parlare però di qualcosa che sconfina: la selezione dei ricordi, il patrimonio culturale, l'immaginario turistico, sono concetti che usiamo quotidianamente per ridefinire noi e gli altri.